Il caso – Devastato il muro davanti al palazzo municipale

Deturpata dai vandali la facciata della piazza del Comune

Era stata perfettamente restaurata poco più di un mese fa

  • Il muro sotto la salita dei “seggi” sporcato a calci da un gruppo di decerebrati
  • Indispensabile un’indagine delle forze dell’ordine per punire gli autori del gesto
Il tratto di muro devastato dai vandali.

Canepina – Un gruppo piuttosto nutrito di decerebrati ha imbrattato, a suon di calci, la facciata di piazza Garibaldi, prospiciente il palazzo Comunale, pochi giorni dopo la fine dei lavori di restauro che hanno interessato anche la parete di fondo, sulla quale poggia la fontana farnesiana del 1569. La posizione delle pedate, in vari casi poste a circa un metro d’altezza, dimostra inequivocabilmente la volontà dei decerebrati di sfregiare il muro.

Nel vedere la facciata sotto “e seggi” ridotta in quel modo, molti canepinesi, compreso chi scrive, hanno pensato di augurare ai vandali qualunque sventura. Ogni maledizione. Di apostrofare le madri e i padri con i peggiori epiteti. Hanno auspicato di poter sferrare sulle loro parti basse lo stesso numero di calci che quei maledetti hanno inferto al muro.

Un tratto di muro imbrattato dai vandali

Ma poi, a freddo, hanno ritenuto che non ne valesse la pena. Quei maledetti sono stati già severamente puniti dalla natura. Se va bene hanno un quoziente intellettivo enormemente al di sotto del minimo. Sono dei microcefali mononeuronali. Non hanno mai letto un libro, né mai lo faranno; non sanno, né mai sapranno, distinguere un brano musicale da un peto; se hanno visto un film non ne hanno mai capito il contenuto; conoscono pochissimi e sconnessi vocaboli. E ancora: hanno una sessualità irrilevante; s’ingozzano di quantità e ignorano totalmente il significato di qualità; non hanno né sentimenti né coscienza. Insomma, sono esseri cerebralmente inerti. Poveri disgraziati. Miserabili intellettualmente.

 

Un tratto di muro imbrattato dai vandali
Un tratto di muro imbrattato dai vandali

Allora, nessun accidente, nessuna punizione corporale, nessun epiteto ai genitori. Come dice il poeta “non ragioniam di lor ma guarda e passa”. Però …. Però se nel guardare, magari ricorrendo alle telecamere che dovrebbero esserci nei paraggi, fosse possibile individuarli …? Anche in questo caso nessun accidente, nessuna punizione corporale, nessun epiteto contro i genitori, ma obbligarli a pagare le spese di ritinteggiatura della piazza, questo sì. Ciò non basterebbe a ridare loro un minimo di dignità, ma almeno risarcirebbe in minima parte i tanti canepinesi che guardando le gesta di quei maledetti si sono solennemente incazzati.

 

Un tratto di muro imbrattato dai vandali

A questo punto non resta che auspicare l’avvio di indagini da parte delle forze dell’ordine per individuare gli autori dei gravissimi atti di vandalismo. Intanto, per non lasciare nulla di intentato, chi scrive presenterà oggi stesso un esposto contro ignoti (e ignoranti), con allegate le fotografie della devastazione compiuta.

 

 

 

 

 

Beniamino Mechelli

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