I fratelli Adorno e Bianco Foglietta morti sul fronte greco

Esattamente 79 anni fa arrivò il dispaccio che annunciava il decesso ai genitori
Al primo dei due fu conferita la Medaglia di Bronzo al valor militare alla memoria 

UNA STORIA AL GIORNO… TOGLIE IL VIRUS DI TORNO

Adorno Foglietta in divisa da Granatiere di Sardegna.

CANEPINA – Esattamente settantanove anni fa, il 23 maggio 1941, arrivò un tragico dispaccio al Comune di Canepina: «… pregansi comunicare alla famiglia l’avvenuto decesso in battaglia sul fronte greco il 9 marzo trapassato del soldato Bianco Foglietta…». Appresa la notizia, il segretario comunale Carlo Bianchi si recò nell’Ufficio Anagrafe per sapere chi fossero i genitori del soldato canepinese morto in guerra e dove abitassero. L’impiegato gli rispose che il padre si chiamava Ercole e la madre Maria Pesciaroli. Poi, con un filo di voce, aggiunse: «Meno di sei mesi fa, il 27 novembre 1940, il fratello Adorno, 23 anni, è morto sullo stesso fronte». Il segretario comunale decise di interpellare il podestà per avere lumi su come contenersi. Probabilmente ritenne che una comunicazione formale, fatta attraverso il messo comunale, sarebbe stata inadeguata in una situazione così tragica. E il podestà, Augusto Pancrazi, decise di recarsi personalmente a dare la notizia ai genitori, accompagnato dal maresciallo dei carabinieri.

Non appena la madre di Bianco, che indossava ancora il lutto per il figlio Adorno, aprì la porta e si trovò davanti il podestà e il maresciallo dei carabinieri intuì cosa le avrebbero comunicato. Scoppiò in un pianto irrefrenabile fino a sentirsi male. Bianco Foglietta, di quattro anni più grande di Adorno, aveva già svolto il servizio militare, ma nel 1940, quando l’Italia fascista decise di «spezzare le reni alla Grecia», era stato richiamato e inviato al fronte, a poca distanza dalla località in cui era morto il fratello.

Adorno Foglietta sul fronte greco con alcuni commilitoni.

Adorno Foglietta, nato il 23 luglio 1917, mentre infuriava ancora la Grande Guerra, frequentò le scuole fino alla quarta elementare. Poi, come quasi tutti i canepinesi, diventò contadino. Nel 1937 fu chiamato a svolgere il servizio militare di leva a Viterbo, nel Terzo Reggimento Granatieri di Sardegna, con il grado di caporale. Mentre la sua ferma volgeva al termine, ebbe inizio la campagna di Grecia che, secondo Benito Mussolini, avrebbe dovuto concludersi trionfalmente nel volgere di poche settimane. Durò fino al 1943. Nel frattempo, Adorno Foglietta fu ammesso al corso per Allievi Sottufficiali, conseguendo il grado di sergente. Una circostanza che gli fu letale. Se fosse rimasto caporale, infatti, avrebbe terminato la ferma nel giugno del 1940 e sarebbe tornato a casa. Ma la promozione imponeva di allungare il servizio militare di un anno.

Adorno Foglietta (al centro) con due commilitoni in Grecia.

Così, il 27 novembre 1940 era ancora in prima linea a Pontikates, dove la resistenza dell’esercito greco, appoggiato da numerose bande partigiane, era fortissima. La squadra di fucilieri di cui Adorno Foglietta era al comando fu attaccata su due lati. Egli, benché ferito gravemente, ordinò ai suoi di passare al contrattacco, riuscendo a mettere in fuga i nemici. Quando la furia della battaglia cessò, Adorno era morto e il suo corpo disperso nell’indicibile carnaio che era diventata Pontikates. Il 29 febbraio 1943 gli fu conferita la Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria.

Nel salone delle conferenze del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina gli è stata dedicata una vetrina in cui sono esposte alcune sue fotografie, il suo foglio matricolare e una breve biografia.

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